Ecco a voi un articolo di Patrizia Stefanini apparso nel 2000 sulla rivista Shiatsu Society News, è stato tradotto in 7 lingue ed è apparso su decine di riviste internazionali.
I fisici quantistici e i praticanti shiatsu hanno una “visione del mondo” simile?
Patrizia Stefanini suggerisce che il punto di vista dei fisici sulla vita, come successione di interazioni energetiche, potrebbe riflettere l’esperienza diretta degli operatori shiatsu.
Negli ultimi tre o quattro secoli la tendenza della scienza è stata quella di cercare di definire una totale divisione tra soggetto ed oggetto, mente e natura.
Galileo Galilei (1564-1642) fu il primo ad usare con regolarità la sperimentazione per investigare i fenomeni naturali (…e imprigionato dall’inquisizione per aver suggerito l’ipotesi che i pianeti ruotassero intorno al sole).
“Misura il misurabile e rendi misurabile ciò che non lo è” (Galileo) è divenuta la frase ispiratrice, il motto del moderno pensiero scientifico e filosofico e sottolinea l’approccio occidentale attuale alla salute ed alla medicina.
Nella moderna ricerca scientifica l’oggettività è ancora un principio base che viene però sempre più messo in questione sia all’interno che all’esterno della comunità stessa.
Nel ventesimo secolo l’esplorazione del mondo subatomico ha rivelato la natura intrinsecamente dinamica della materia. Non si ritiene più che la materia sia costituita da mattoni fondamentali, precisamente localizzabili nello spazio e nel tempo.
I costituenti dell’atomo sono configurazioni dinamiche che non esistono in quanto entità isolate ,ma in quanto parti interagenti di una inestricabile rete di interazioni.
Una “inestricabile rete di interazioni”: non è questo un modo stupendo di descrivere il sistema dei meridiani di Masunaga usato nello shiatsu?
In effetti l’attuale visione del mondo subatomico contiene in germe una visione di uomo e natura molto più evoluta, ove energia e materia non sono più entità separate, dove osservatore ed osservato non possono più essere separati, essendo essi stessi parte del fenomeno oggetto di studio.
La Fisica e la Matematica sono tutt’oggi le basi della Scienza. Nella Fisica moderna la vecchia visione Newtoniana / Cartesiana degli atomi come costituenti base è stata sostituita da una più complessa visione di interdipendenze ed interazioni, di energia e probabilità.
L’atteggiamento su cui si basa la Medicina occidentale ai giorni nostri è di suddividere e categorizzare. Nel frattempo, l’esplorazione a livello subatomico denuncia quanto semplicistica ed inadeguata sia una visone basata su questi principi. Se un’ atomo del fegato può essere descritto come una probabile vibrazione energetica interagente non sembrerebbe logico estrapolare che l’organo stesso può essere similmente descritto?
Analogamente nel Sistema Masunaga il meridiano non viene definito attraverso precisi riferimenti anatomici o punti ben localizzati, modalità usata dal modello tradizionale cinese. Masunaga suggerisce un approccio percettivo che richiede un adeguato atteggiamento mentale. Se siamo in grado di “allenare la mente” ad usare precise forme-pensiero, possiamo risuonare con l’energia del meridiano che stiamo cercando di contattare.
L’esperienza percettiva che ne risulta è ricca e significativa.
Parafrasando Masunaga stesso, i meridiani della sua rappresentazione energetica hanno natura e profondità variabile, ed il modo in cui si manifestano dipenderà dalla natura del trattamento dato e dalla natura dell’interazione tra operatore e cliente.
Ciò non significa che un sistema è giusto e l’altro è sbagliato: ognuno offre una peculiare visione del mondo, ciascuno nella sua specifica prospettiva (segni e sintomi nel caso del modello della Medicina Tradizionale Cinese, la persona nel suo processo di vita nel caso del sistema Masunaga ).
L’obiettivo del trattamento cambia a seconda della "Visione del Mondo" che abbiamo. In realtà, nulla nella nostra realtà quotidiana ci permette di comprendere gli strani fenomeni che dominano il mondo subatomico. Lo stesso Einstein pare abbia affermato: “La realtà è un’illusione, anche se alquanto persistente”. Nel mondo subatomico, le particelle si comportano come onde e viceversa, gli elettroni perdono la loro identità e si modificano a seconda di chi li osserva. Un singolo fotone sembra essere in due luoghi contemporaneamente.
Quando osservatore ed osservato sono pensati come parte del fenomeno stesso, non ha più alcun senso confrontare le informazioni raccolte, per esempio nella diagnosi di Hara. Ciò che si manifesta nell’incontro di due persone è unico ed appartiene a quel contesto specifico, non limitato ma arricchito dall’unicità dell’esperienza.
L’effettiva rivoluzione avvenuta con la teoria di Einstein fu l’abbandono dell’idea secondo la quale spazio e tempo fossero grandezze con valore assoluto. La teoria di Einstein suggerisce che tali valori sono elementi di un linguaggio che viene usato da un osservatore per descrivere un ambiente. Quindi, come tali, relativi all’osservatore ed all’ambiente stesso. Sia i fisici moderni che i mistici orientali affermano che tutti i fenomeni in questo mondo di cambiamento e trasformazione sono dinamicamente connessi. Sono inoltre d’accordo nel sostenere che sia la struttura della natura che i fenomeni in essa osservati non sono altro che creazioni della mente umana, che misura e classifica. Maya è il nome che a tutto ciò viene dato dagli induisti, mentre i buddisti parlano di Avydia.
Quando pratichiamo lo Shiatsu basato sul sistema Masunaga, vogliamo contattare una qualità vibrazionale che ha la sua massima probabilità di espressione lungo percorsi suggeriti sulla mappa. In questo contesto non siamo vincolati alle quattro dimensioni spazio-temporali che regolano la realtà quotidiana o alle leggi classiche che regolano i fenomeni naturali. Possiamo anche svincolarci dal modello tradizionale Cinese, che, similmente al modello occidentale prima di Galileo e delle sue esperienze con il telescopio, colloca l’uomo al centro dell’Universo, tra Cielo e Terra. La visione di Masunaga non è più così antropocentrica. L’uomo è, nell’ Universo, uno degli infiniti corpi energetici interagenti tra loro.
La spazialità non è più a tre dimensioni ed il fattore tempo non ha più un andamento lineare. Tutto è, in un certo senso, apparenza che si manifesta nel momento del presente. L’Universo che si svela e si rivela ai nostri sensi.
Come conseguenza di un’allargata definizione dei fattori Spazio e Tempo, il concetto del Kyo e Jitsu assume un significato più ampio rispetto al modello quantitativo di vuoto/pieno. Risulta superato anche il modello qualitativo, che vede nel Kyo un prima/causa/bisogno compensato da un jitsu dopo/effetto. Ora c’è una manifestazione “Kyo-Jitsu” che insieme rappresenta il “movimento in vita” di quell’essere umano, con una varietà di possibili sfumature per comprendere il processo in corso che prima si perdevano. Parlando di meridiano come onda, lo spettro delle diverse frequenze di vibrazione che la descrive rappresenta le diverse manifestazioni di quel meridiano-funzione a tutti i livelli (fisico, emotivo, mentale, spirituale). Nello Shiatsu usiamo istintivamente vibrazioni e ritmi come strumento per sintonizzarci con l’energia a tutti questi diversi livelli. Questo forse è sufficiente a spiegare perché stili di shiatsu più statici sono efficaci soprattutto sul piano fisico ed emotivo, che corrisponde alla parte dello spettro di frequenze più basse. Spiega anche perché non sono possibili “ricette a priori” di intervento sul Kyo e sul Jitsu, esistendo possibili molteplici combinazioni di meridiani e livelli che danno alla stessa manifestazione sintomatica significati diversi, che richiederanno modalità di intervento differenziato. Quando lavoro cerco di non avere preconcetti riguardo al mio intervento. Desidero incontrare l’altro con un atteggiamento ed un tocco aperto, in grado di coglierne le diverse espressioni di vita. Solo così posso modulare la mia risposta cercando la risonanza, “l’eco vitale” che nel suo manifestarsi fornirà informazioni preziose per il trattamento. A volte, in una frazione di secondo, l’intera vita del ricevente sembra scorrere davanti a noi, e ciò merita il più profondo rispetto, prima ancora della comprensione del fenomeno stesso. Con umiltà, durante la seduta shiatsu, cerco di sostenere il mio ricevente a riconoscere le sue risorse e potenzialità affinché possa utilizzarle al meglio per la sua vita.
di Patrizia Stefanini
“La danza di Shiva è la danza dell’Universo: il flusso incessante di energia che attraversa un’infinita varietà di configurazioni che si fondono una nell’altra” - F. Capra- The Tao of Physics
Terza revisione (febbraio 2005) dell’ articolo originale (Shiatsu Society News – 1999) - © 2005: Patrizia Stefanini – Istituto Europeo di Shiatsu Milano - Tutti i diritti riservati.
Patrizia Stefanini è la fondatrice e la direttrice didattica dell’Istituto Europeo di Shiatsu di Milano e Firenze. Laureata in Fisica e specializzata in Fisica Sanitaria, vive la sua esperienza di Shiatsuka alternando sessioni individuali ed insegnamento in Italia ed all’estero, ove da anni partecipa a Congressi Internazionali.
Sembrerebbe esserci un abisso tra una laurea in Fisica Teorica e lo Shiatsu. Per Patrizia invece si tratta di una evoluzione naturale : lo Shiatsu che insegna è ricco di riferimenti alle teorie fondamentali della Fisica moderna, alla scoperta di parallelismi con le discipline e le filosofie orientali.
fonte: MessaggiShiatsu